Giuseppe Cruciani critica Saviano, parla di inseguimenti e occupazioni abusive e lancia un appello a Giorgia Meloni.
Durante l’ultima puntata de La Zanzara, Giuseppe Cruciani ha affrontato temi caldi e divisivi, aprendo con una dura critica a Roberto Saviano. Lo scrittore, di recente, aveva attaccato pesantemente Elon Musk, auspicando per lui una fine violenta.
Cruciani commenta Saviano dopo le parole contro Musk
Cruciani non ha risparmiato commenti: “Se lo avesse scritto un Cruciani, un Porro, un Giordano, un Del Debbio, cosa sarebbe accaduto? Avrebbero chiesto la chiusura dei programmi, l’intervento dell’ordine dei giornalisti, la chiusura di tutto. I cosiddetti antifà sono i primi fascisti della lista”.
Con queste parole, il conduttore ha voluto sottolineare quello che considera un “doppiopesismo” nell’opinione pubblica e nei media italiani.
Cruciani si è poi concentrato sull’inseguimento, lungo ben 18 chilometri, da parte delle forze dell’ordine nei confronti di Ramy Elgaml.
Rispondendo ai critici dell’operazione, Cruciani ha dichiarato: “Era veramente necessario inseguire un motorino per 18 chilometri? Certo, non solo era necessario, ma anche doveroso. Se mia figlia fosse inseguita, io pretenderei dai carabinieri l’inseguimento e finanche lo speronamento”.
Case occupate e appello al governo Meloni
Il conduttore ha poi lanciato un appello diretto al governo Meloni, prendendo spunto da un caso di cronaca accaduto ad Anzio.
Un cittadino, rientrando a casa, ha trovato la propria abitazione occupata da una donna rom che, secondo quanto riportato, avrebbe chiesto un compenso per lasciare l’immobile.
Il giornalista ha espresso tutta la sua indignazione: “Meloni, facciamo qualcosa oppure le occupazioni devono rimanere impunite e uno viene ricattato da queste persone che siano rom o no che occupano le case? Porca puttan*”.
Il problema delle occupazioni abusive è un tema particolarmente sentito, soprattutto in alcune zone d’Italia, e Cruciani ha voluto sottolineare la necessità di interventi rapidi e risolutivi da parte delle istituzioni.